Il richiamo di Avalon

Il romanzo inizia con il risveglio di Nimue in un luogo sconosciuto, dopo essere stata catturata dalla Congregazione di Asclepio, la misteriosa setta che l’ha rapita. Dove si trova? Dov’è finito suo fratello Arthur? Qui parte il secondo appuntamento della trilogia di Mara Lì che ripercorre vecchi miti nordici raccontati in chiave distopica.

Durante la prigionia, Nimue incontra molti bambini e ragazzi reclusi, con i quali cerca disperatamente di organizzare una fuga. Tra i prigionieri della Congregazione conosce tra gli altri Lupo, uno strano individuo che la turba non poco.

Quando inizia ad abituarsi alla vita dentro l’Istituto, Nimue viene sottoposta a diversi esami sotto l’effetto di droghe da parte del dottore a capo della Congregazione. Anestetizzata e addormentata, inizia a sognare il mare e i suoi abitanti, finchè non fa la conoscenza di un essere soprannaturale: il Re Pescatore, che le rivela della malattia che l’ha colpito. Ma c’è anche un Cacciatore oscuro nei suoi sogni, crudele e spaventoso che la insegue per divorarla. Scopre un nuovo diario che appartiene al fratello di sua madre Rona. Quando finalmente riesce a trovare Arthur, scopre anche che il Dottore è il figlio di suo zio che cerca, come il padre, il modo di combattere la Peste Nera che ha dimezzato l’umanità. Decisi a scappare e a ritrovare la loro madre, i due fratelli danno il via al piano di fuga. La meta è l’isola di Avalon, dove forse metterà a posto le tessere di un intricato puzzle che vede la sua famiglia e la Peste Nera strettamente connesse.